giovedì 4 ottobre 2007

La storia di Renè artista dell’ardesia.La sua meridiana junghiana di 7 tonnellate in donazione a Zurigo

Renato Renè Ausenda
BAJARDO (IM). E’ terminata, l’8 luglio scorso a Bajardo, la Meridiana Analitica in ardesia iniziata da Renato Ausenda il 28 febbraio del 1998. Una vera opera d’arte ed oggi, per volontà dello stesso artista bajocco 45enne, una donazione che si spera possa trovare presto dimora in terra di Zurigo.
La meridiana, infatti, è dedicata a Carl Gustav Jung che, a Zurigo, lavorò come direttore della clinica psichiatrica universitaria Birghozli ora beneficiaria per questo del lascito di Ausenda.

L’opera riproduce una sintesi della psicologia analitica nella quale si evidenzia un mandala della mappatura dell’inconscio umano completa dei suoi archetipi: la parte centrale rappresenta l’ “io”, la parte conscia, mentre quella esterna riprende l’inconscio che agisce sulla persona.
Così, proprio in questi giorni, sono stati allacciati i contatti con il vertice dell’Associazione Italiana Psicologia Analitica e con il Consolato Generale di Svizzera, quest’ultimo molto sensibile alle fasi dell’iniziativa seguita, in primis, dal Console Generale dottor Giancarlo Fenini.
Renè al lavoro
In ogni caso, date le dimensioni, non sarà cosa semplice: l’opera consta di molti blocchi in ardesia (costati circa 5 mila euro e arrivati dalla miniera di Molini di Triora) per un totale di 36 metri quadrati e circa 7 tonnellate di peso. A questo si deve ancora essere aggiunta la cornice che sarà volutamente grezza. Si notano 2 tipi di lavorazione dell’ardesia (dimostrando che l’utilizzo va oltre i semplici tetti delle case liguri): quella esterna ben levigata e lucidata e quella interna completamente a taglio.
Un lavoro certosino calcolato in 3 battute al millimetro quadrato per un totale di circa 30 milioni di martellate.
Una fusione di filosofia, religione e psicologia - racconta Renato Ausenda, Renè per gli amici - oltre a ben 15 anni di studi junghiani (circa 12 mila pagine) e un tormentato percorso personale. Attraverso diverse simbologie, è un auto analisi alla scoperta dell’uomo, delle sue contraddizioni, del valore della conoscenza”.
Un viaggio nell’intimo che Renè vorrebbe potesse essere condiviso attraverso una consona collocazione della Meridiana, magari in una grotta, con suggestivi giochi di luce, con acqua che sgorghi e coinvolgente musica. “Il mio sogno? – conclude Ausenda che da sempre scolpisce pietra e meridiane in ardesia - Continuare a costruire meridiane aprendo un laboratorio per insegnare questa passione. E poi rendere Bajardo possibile riferimento culturale con l’organizzazione di periodiche iniziative anche internazionali che rilancino questo paese magicamente energetico grazie, forse, anche ai molti insediamenti di uranio della vicina Alta Val Roja, i più grandi del mondo”.
La Meridiana analitica di Renè
Arduo, anche se encomiabile, il suo desiderio, almeno dalla poca lungimiranza fin qui dimostrata dall’amministrazione bajocca ad oggi, come lui stesso ammette, indifferente ad una potenziale “gallina dalle uova d’oro” che un artista di questo calibro potrebbe rivelarsi anche semplicemente per una attrazione locale (ma non è mai troppo tardi). Comunque andrà, Renè rimane una persona serena, semplice ma colta, con uno spessore umano raro. Felicemente sposato con Laura e padre del 20enne Emanuele, ha vicino buoni amici come Paolo Fazio che, partecipando in parte alla cesellatura della Meridiana, si è scoperto buona giovane leva e Bruno Bellone, Enzo Cassini ed Ettore Pistone sempre presenti per gli aiuti pratici.

L’opera di Renè, che spicca tra molti suoi capolavori, è la “Meridiana Grande” iniziata nell’85, finita nel 2000 ed oggi, dal 2004, a Genova in occasione dell’Anno Internazionale della Cultura. La Meridiana Grande rispecchia la crisi esistenziale e religiosa oggi superata (come la Meridiana Analitica dimostra) mentre, la sua prossima scultura, peraltro già iniziata, è intitolata “La Creazione”: una nuova meridiana che rivelerà la parte antica e quella ontologica del creato, sulla base della fisica quantistica e la relatività ristretta e complessa esposta anche da Einstein. Intanto prosegue anche il suo impegno alla tesi in materia psicologica che spera presto di poter discutere .... come a dire che tutto nella vita è sempre legato da un impalpabile fil rouge. 

Silva Bos - Giornalista di Informazione Positiva...e il mondo "buono" c'è

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